domenica 11 marzo 2012

ADELE H. LA FIGLIA DEL POETA


Adèle Hugo nasce a Parigi nel 1830, ultima dei cinque figli del grande scrittore Victor Hugo. Graziosa, intelligente, dotata di talento musicale (è un'ottima pianista), Adèle comincia a dare i primi segni di squilibrio dopo la tragica morte di sua sorella Léopoldine: nel 1856 si convince di poter comunicare con lei dal mondo degli spiriti, e così esegue degli strani rituali nella propria stanza. Già sofferente di depressione, nel 1861 Adéle incontra in Inghilterra il luogotenente Albert Pinson, di cui si innamora perdutamente. Lo seguirà fino in Canada (per pagarsi il viaggio ruba i gioielli di sua madre), anche se egli non ricambia il suo amore. Lei non si arrende, e per tre anni non smetterà di perseguitarlo: dirà a Pinson di avere messo al mondo il loro bambino (non c'è nessuna prova di questo parto), e scrive a suo fratello François–Victor di aver sposato il luogotenente; in seguito Adèle confesserà al fratello di aver mentito, perché non aveva mai perduto la speranza che ciò avvenisse, anzi, gli dice che aveva pensato addirittura di ingaggiare un ipnotizzatore perché spingesse Albert a chiederle di sposarlo.
Nel 1866, quando il suo amato viene trasferito nell'isola di Barbados, Adéle non manca di seguirlo. Dei sei anni trascorsi in quei luoghi si conosce poco: si sa che lei insisteva nel farsi chiamare "Madame Pinson" (anche se il luogotenente lasciò l'isola nel 1869), che scriveva spesso, e girava di continuo per le strade con aria triste e desolata, l'aspetto scarmigliato, gli abiti lisi e consumati dal sole. Alla fine una donna locale comincia a prendersi cura di Adéle, e non appena viene a conoscenza della sua identità, si mette in contatto con il suo celebre padre. Nel 1872 la ragazza torna in Francia, e viene ricoverata in una clinica psichiatrica, dove suo padre sarebbe andato a trovarla sino alla sua morte (avvenuta nel 1885), e dove Adéle avrebbe vissuto, scrivendo ed occupandosi di giardinaggio, per tutto il resto della sua vita, conclusasi nel 1915, all'età di ottantaquattro anni.

Ispirandosi alla sua storia (e soprattutto alle tante pagine del diario di Adéle), il regista François Truffaut avrebbe realizzato il film Adèle H., una storia d'amore (1975), in cui Adéle è interpretata da Isabelle Adjani.



Questa poesia fu scritta da Victor Hugo per sua figlia Adéle, e pubblicata nella raccolta Les Contemplations (1856).

Bambina, mi dormivi accanto, fresca e rosea,
come un piccolo Cristo assopito nel presepe;
e il tuo puro sonno era così calmo e incantato
che non sentivi l'uccello cantare nell'ombra;
io, pensoso, aspiravo tutta la dolcezza oscura
del misterioso firmamento.

Ascoltavo gli angeli volare sul tuo capo,
e ti guardavo dormire; sulle tue fasce
sfogliavo piano garofani e gelsomini;
e pregavo, vigile sulle tue palpebre chiuse;
mi bagnava gli occhi il pianto, pensando a cosa
ci attende nella notte.

Un giorno toccherà a me dormire; il mio letto
fatto d'ombra, sarà così cupo e tremendo
che non sentirò più l'uccello cantare
e la notte sarà nera; allora, o mia colomba,
pianto, preghiere e fiori, renderai alla mia tomba
ciò che feci io per la tua culla.

(Traduzione di Andrea Giampietro)

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